Corso Storia e critica del cinema A
Università del Piemonte Orientale 2016/2017
Sergio Ariotti
Secondo Semestre: dal 16/01/2017 al 15/03/2017
Dal découpage classico al “montaggio proibito”
Per Pudovkin e Ejzenstejn il montaggio era, nel cinema, l’atto creativo fondamentale, più della ripresa, più della recitazione stessa. Entrambi i registi russi ereditavano dall’americano Griffith una regola precisa nell’accostamento delle inquadrature, dei campi lunghi, medi, dei primi piani, dei dettagli, dei controcampi. Una regola di narrazione filmica che essi, peraltro, vollero trasformare. Ne nacque anche il cosiddetto montaggio dialettico. Per alcuni decenni della storia del cinema molti registi hanno privilegiato le formule del montaggio, cioè una grammatica consolidata, a tutto il resto. Fu la Nouvelle vague francese a contestare e ridimensionare in modo decisivo l’importanza del montaggio classico, definito nel frattempo come “invisibile”, e del montaggio dialettico. Il teorico Andrè Bazin esaltò il piano sequenza come vera antitesi del montaggio, da lui ritenuto falsificatorio.
Il corso individua alcuni grandi registi, alcuni grandi film, alcune correnti, alcune teorie, proprio per raccontare questo percorso.
Per l’esame
1)
Appunti del corso (saranno disponibili sul DIR a fine corso)
2)
Testo monografico per chi affronta per la prima volta il corso di Storia e Critica del Cinema:
Paolo Bertetto (a cura di), Introduzione alla storia del cinema, Utet
( da inizio fino al capitolo La “nouvelle vague”)
3)
Film da visionare (quattro a scelta tra questi, uno per periodo)
Primo periodo
David Griffith, Nascita di una nazione, 1915
Robert Wiene, Il Gabinetto del Dottor Caligari, 1920
Rene Clair, Entr’acte, 1924
Sergej Ejzenstein, La corazzata Potemkin, 1925
Fritz Lang, Metropolis, 1927
Vsevolod Pudovkin, La madre, 1926
Carl Theodor Dreyer, La passione di Giovanna d’Arco, 1928
Dziga Vertov, L’uomo con la macchina da presa, 1929
Charlie Chaplin, Luci della città, 1931
Jean Renoir, La grande illusione, 1937
Charlie Chaplin, Il grande dittatore, 1940
Secondo Periodo
Orson Welles, Quarto potere, 1941
Roberto Rossellini, Roma città aperta, 1945
Alfred Hitchcock, Notorius, 1946
Luchino Visconti, La terra trema, 1948
Vittorio De Sica, Ladri di biciclette, 1948
Akira Kurosawa, I sette Samurai, 1954
Ingmar Bergman, Il posto delle fragole, 1957
Alain Resnais, Hiroshima mon amour, 1959
François Truffaut, I quattrocento colpi, 1959
Alain Resnais, Hiroshima mon amour, 1959
Jean Luc Godard, Fino all’ultimo respiro, 1960
Terzo Periodo
Luis Bunuel, Viridiana, 1961
Pier Paolo Pasolini, Accattone, 1961
Alfred Hitchcock, Uccelli, 1963
Francesco Rosi, Le mani sulla città, 1963
Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e Uccellini, 1966
Gillo Pontecorvo, La battaglia di Algeri, 1966
Michelangelo Antonioni, Zabriskie Point, 1970
Federico Fellini, Amarcord, 1973
Michelangelo Antonioni, Professione:Reporter, 1976
Stanley Kubrick, Arancia meccanica, 1971
Stanley Kubrick, Barry Lindon, 1975
Milos Forman, Qualcuno volò sul nido del cuculo, 1975
Martin Scorsese, Taxi Driver, 1976
Bernardo Bertolucci, Novecento, 1976
George Lucas, Guerre stellari, 1977
Quarto Periodo
Reiner Werner Fassbinder, Il matrimonio di Maria Brown, 1978
Woody Allen Manhattan, 1979
Stanley Kubrick, Shining, 1979
Peter Greeneway, I misteri del Giardino di Compton House, 1982
Pedro Almodovar, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, 1988
Steven Spielberg, Schindler's list, 1993
Steven Spielberg, Salvate il soldato Ryan, 1999
Abbas Kiarostami, Il vento ci porterà via, 1999
Lars von Trier, Dogville, 2003
Liev Schreiber, Ogni cosa è illuminata, 2006
Per i non frequentanti è obbligatorio oltre al programma su indicato l'integrazione del volume:
Gavin Millar, Karel Reisz, La tecnica del montaggio cinematografico, Lindau 2001
( soltanto la sezione I (pag 7- 67) e la sezione IV (pag. 353-428 compreso l'utile glossario)
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